sabato

Articolo per "IL ROMA"

Al Club”Koesis”di via Luigia Sanfelice,2 Napoli

Omaggio a Gennaro Villani,genio della tavolozza napoletana
In due filmati realizzati da Giulio Iervolino la storia del Pittore e la rappresentazione
Fotografica,artistica e cinematografica della sua epoca.
(Franco Di Peso)

Folla d’occasione al Club Koesis di via L.Sanfelice per l’omaggio a Gennaro Villani,genio
della tavolozza napoletana,allievo prediletto di Michele Cammarano e di altri illustri maestri
della pittura partenopea,che toccò l’acme nella Scuola di Posillipo.
La sede del Club,in cui è stata allestita una piccola mostra retrospettiva del pittore presentata
dalla dott.ssa Yvonne Carbonaro ,è stata presa d’assalto da appassionati dell’arte,per i quali
sono stati proiettati due filmati realizzati da Giulio Iervolino. Quest’ultimo è autore anche
delle musiche che hanno accompagnato la visione di foto d’epoca,spezzoni di celebri films napoletani e l’atmosfera del periodo in cui visse Villani,e cioè gli ultimi decenni dell’800,
fino alla prima metà del Novecento.
La Napoli rappresentata dal celebre pittore,che importò le migliori esperienze parigine,non è apparsa la solita città oleografico-cartolinistica ,ma una Napoli presa dal vero,dal vissuto quotidiano,pieno di luci ed ombre,ma proprio per questo originale ed autentico.
Ecco allora sfilare,in parallelo con il filmato sulla vita e l’opera di Gennaro Villani,il dramma
di Assunta Spina,immortalato da Salvatore Di Giacomo e trasportato sul set da Anna Magnani,
Eduardo e Titina De Filippo.E poi le canzoni di Armando Gill,primo cantautore d’Italia;la “Napoli
Milionaria”dello stesso Eduardo,Totò,De Sica ed il neorealismo del dopoguerra.
La giornata terrena di Villani si concluse nel ’1948,ma le sue tele,i suoi disegni,i suoi acquerelli
continuano a vivere nel senso più pieno del termine nei maggiori musei e gallerie d’arte italiane
ed estere,nella Pinacoteca di Capodimonte e nelle sale di Montecitorio.
Il pubblico presente alla manifestazione si è congratulato con Ena Villani,la figlia dell’artista, anch’ella valente pittrice,auspicando che quanto prima venga intitolata un’intera sala mussale all’opera del padre.

Franco Di Peso.